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Yoox.com, oggi arriva in Borsa il pioniere italiano

di Giulia Crivelli

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Federico Marchetti, l'inventore del sito Yoox.com

Sono dieci anni che Federico Marchetti, fondatore di Yoox.com, si sente guardato con sospetto o, alternativamente, con invidia e, in casi più rari, con ammirazione. In molti nel 1999 pensavano che la sua pazza idea di mettersi a vendere moda su internet partendo dall'ostico mercato italiano, con l'ambizione di diventare un player europeo e poi mondiale, sarebbe naufragata in poco tempo. Marchetti, classe 1969, ha smentito scettici e invidiosi e dato ragione a chi aveva creduto, finanziandolo, nel suo progetto di e-commerce. In primis Elserino Piol, uno dei pochi venture capitalist davvero visionari che l'Italia abbia avuto negli ultimi anni.
Oggi alle 8,30 i titoli Yoox inizieranno a essere scambiati sul segmento Star di Borsa italiana, evento molto atteso, perché la società di Marchetti è l'unica matricola di Piazza Affari dell'intero 2009 e ha registrato una "oversubscription" di oltre 4,3 volte l'offerta globale: il ricavato dell'Ipo, al netto di spese e commissioni per il consorzio, ammonterà a circa 94,9 milioni e la capitalizzazione, sulla base del prezzo d'offerta, dovrebbe arrivare a 216,7 milioni.
Un'altra scelta apparentemente bizzarra, quotarsi nell'anno in cui nessuno ha avuto il coraggio di farlo: «Non lo dico per essere originale a ogni costo, ma credo invece che il timing dell'operazione sia perfetto – ha spiegato Marchetti pochi giorni fa –. Per troppi anni i marchi della moda e del lusso hanno guardato con scarso interesse a internet, ma nel 2009 c'è stata la svolta. Le paure cominciano a svanire e i brand hanno capito il potenziale del web non solo come canale distributivo, ma di comunicazione e di contatto con i clienti finali, che ormai sono globali, proprio come internet». Mentre i grandi marchi meditavano (o perdevano anni preziosi, a seconda dei punti di vista) Marchetti ha fatto di Yoox.com una sorta di multinazionale tascabile dell'e-commerce: nei primi nove mesi del 2009 i ricavi hanno raggiunto quota 106,7 milioni, in aumento del 48,8% rispetto ai 71,7 milioni dello stesso periodo del 2008.
Ma la crescita a due cifre prosegue da anni e riguarda anche la reddittività: la società riesce a sfruttare una struttura di costi leggeri e un modello di business facilmente scalabile, potendo spalmare i costi fissi sui maggiori volumi di vendita. Il margine operativo lordo è salito dagli 1,4 milioni del 2006 (dato che fa riferimento ai vecchi principi contabili) ai 6,8 milioni del 2008, passando per 2,9 milioni del 2007. Nei primi nove mesi del 2009 l'Ebitda è quasi triplicato, da 2,7 milioni a 7,2 milioni. E non è più solo questione di aumentare le vendite di vestiti e accessori (sono ormai centinaia i marchi disponibili su Yoox). Dal 2006 Marchetti aiuta i marchi ad aprire boutique virtuali che si rispettino e gli "online store powered by Yoox" sono già 16, tra cui Emporioarmani.com e Diesel.com.
Da due anni, inoltre, all'indirizzo Yoox.com si possono comprare anche oggetti di design e collezioni create ad hoc per il portale, in edizione limitata. «Per molto tempo siamo stati inseguiti, ora qualcuno comincia a raggiungerci. Noi continueremo a correre più veloci, chi innova è condannato a non riposare mai sugli allori, specie ai tempi di internet».

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